Il limone è una delle piante da frutto più coltivate in Italia e certamente un eccellenza di alcune aree del meridione, come Campania, Sicilia e Calabria. Se si vuole ottenere dei raccolti abbondanti e di ottima qualità, però, bisogna sapere esattamente come e quando è il caso di effettuare la potatura, poichè questa pratica incide fortemente sia sulla qualità che sulla resa effettiva.
La potatura serve anche a mantenere la pianta stessa in salute, così da evitarle malattie o attacchi da parte di parassiti vari. Quando potare il limone, dunque? Dobbiamo fare attenzione, perché il periodo esatto può variare a seconda della varietà di limone e dal clima della zona in cui si trova.
La potatura del limone
Come esistono differenti tipi di piante di limone, come i verdelli, l’Interdonato o il Monachello, così esistono differenti tecniche di potatura, che variano in base allo scopo. La potatura di formazione viene effettuata solitamente durante i primi anni di vita della pianta, e serve a darle la struttura, andrà cioè a regolarne la crescita e la ramificazione.
La potatura di produzione, poi, è quella più importante, per le piante adulte, poichè andremo a eliminare rami secchi o malati per andare a favorire la crescita di nuovi germogli e dunque una maggior fruttificazione. La potatura di ringiovanimento, infine, si usa sulle piante più vecchie, in modo da stimolare la produzione di nuovi getti e ridare vitalità alla pianta.
Periodo e tecniche per una buona potatura
Come abbiamo accennato prima, il periodo di potatura varia molto in base al clima. In aree meridionali, con inverni miti, la potatura si può eseguire solitamente tra febbraio e marzo, dove il rischio di gelate è bassissimo. In aree più fredde, invece, è preferibile aspettare la fine del periodo freddo e dunque meglio a marzo inoltrato o aprile. Quando tagliamo:
- ricordiamoci di usare forbici o seghetti affilati e disinfettati
- effettuiamo tagli netti
- eliminiamo i rami secchi o malati
- eliminiamo i polloni alla base del tronco
Un aspetto importantissimo riguarda proprio gli strumenti che devono essere sempre affilati, curati e disinfettati. Se non disinfettiamo accuratamente i nostri attrezzi c’è il rischio di propagare eventuali malattie che invece cerchiamo di eliminare, dunque attenzione. Anche il taglio deve essere sempre netto, in modo tale da ridurre lo stress della pianta ed evitare dei ristagni d’acqua, in caso di piogge, che potrebbero poi far marcire il ramo tagliato male.
Ricordiamoci di potate sempre con razionalità, evitando di eccedere e creando delle zone, all’interno della chioma, in cui l’aria possa circolare, creando delle correnti che asciughino eventuale umidità e permettendo alla luce di filtrare e colpire anche i rami più interni. Luce e bassa umidità, infatti, contrastano il proliferare di malattie fungine e favoriscono la crescita dei frutti.