Hypoclas è un liquore a base di vino e infusione di cortecce, fiori, semi e foglie secondo quanto rinvenuto in manoscritti fiorentini del XVI secolo. È stato riportato alla luce dopo cinquecento anni da Sandra Ianni, sociologa e sommelier, esperta in cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche, curandone la realizzazione in collaborazione con Marco Sarandrea, erborista e titolare dell’omonima azienda liquoristica nel cuore dei monti Ernici, a Collepardo in provincia di Frosinone. A dare il via a questo progetto è stato proprio il ritrovamento di un vecchio manoscritto del 1500, dove era riportata la ricetta dell’Hypoclas, appartenuta alla duchessa di Bracciano Isabella de’ Medici Orsini. Anticamente era chiamato “vinum ippocratico” o ippocrasso, un vino medicinale lavorato con radici e piante che venivano filtrate attraverso un pezzo di stoffa, conosciuto come manica o calza di Ippocrate.
All’interno delle corti rinascimentali italiane, le donne di cultura conoscevano e praticavano l’arte dell’erboristeria come forma alchemica e forse la salute cagionevole della duchessa di Bracciano l’aveva proprio avvicinata di più a questa bevanda medicamentosa, adatta all’epoca, un po’ a tutti i malanni, specie a quelli di stagione oltre che un ottimo digestivo. Ma tale vino ippocratico era per pochi eletti in quanto era a base di spezie e sostanze speciali di difficile reperimento e anche molto costose e per questo motivo annoverata tra quei beni di consumo appartenenti a un ceto sociale ricco. La storia di Isabella dè Medici Orsini è tortuosa e piena d’intrighi anche se lei morì giovanissima a soli 34 anni. Evitiamo di ripercorrerne in questa sede le vicende, per lunghezza e complessità storiche, ma possiamo solo aggiungere che lei fu una donna bellissima, raffinata e molto colta, conoscitrice della letteratura e delle arti, compositrice di madrigali e grande intenditrice in tema di alchimia. Figlia di Cosimo I dè Medici, fu sposa del duca di Bracciano Paolo Giordano Orsini. Lo speziale di fiducia di donna Isabella, inserì la ricetta dell’Hypoclas nel suo manoscritto datato 1593, che vedeva la sostituzione dello zucchero di canna al miele, manoscritto giunto fino ai giorni nostri.
Il nuovo Hypoclas è un nettare di 20% vol, un elisir frutto di una macerazione di antiche e preziose spezie, quali fiori, radici, semi e cortecce come galanga, cannella, radice di iris florentina, pepe meleguetta, chiodi di garofano, zenzero, macis. Un elisir antico ma sostanzialmente attuale, legato alle virtù curative che gli antichi speziali assegnavano alle piante medicinali ma trasportato nell’odierna capacità di abbracciare al meglio l’arte erboristica e alchemica trasferendola sulle tavole di tutti coloro che hanno voglia di regalarsi qualcosa di buono e sano a fine pasto, magari accompagnato a dolci secchi, ma anche accompagnato a un proprio momento di relax. Potrebbe risultare eccessivo ma probabile anche un abbinamento con un formaggio erborinato.
Suggestivo è il suo potere evocativo già dal colore rosso granato lucido e penetrabile. L’olfatto si perde tra profumi di legna arsa, cenere, scatola di sigari e un mucchietto di erba secca bagnata. Poi ancora humus, fiori di campo, verbena ed erbe amare. Affascinante il finale iodato, di sale affumicato. Il suo sapore è ricco, dolce, intenso, caldo ma mai stucchevole essendo sempre stimolante e fascinoso.
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